Imparare, crescere, migliorarsi…tutti bellissimi concetti ai quali tutti noi ambiamo, almeno in teoria. Ma all’atto pratico poi? Cosa serve per imparare, crescere, migliorarsi?
La formula magica non l’ho ancora trovata, però durante questo periodo particolarmente intenso ho avuto molte opportunità per confrontarmi e cercare di capire i fattori che servono per imparare, crescere e migliorarsi. In realtà spesso ha funzionato al contrario, ovvero ho visto quali sono i fattori che ci allontanano da questi obiettivi. Bando alle ciance:
Il confronto
Partiamo subito in quarta. Alla base della crescita personale dal mio punto di vista c’è la capacità di confrontarsi con gli altri. Confrontarsi significa anche discutere, litigare, perché spesso per migliorarci dobbiamo sentirci dire delle cose scomode, che sul momento ci possono anche ferire perché mettono in discussione qualcosa che per noi fino a quel momento è stato un caposaldo; sta a noi avere la capacità, col tempo, di accogliere queste verità “scomode” ed usarle per crescere. Questo per me è già un grande spartiacque fra chi dice di volersi migliorare e chi invece lo vuole davvero.
La responsabilità
Personalmente sento di essere cresciuto moltissimo dal momento in cui ho iniziato a prendermi le mie responsabilità. Cosa significa? Faccio un esempio in cui tutti noi penso possiamo immedesimarci: un determinato cliente non è contento, non coglie la qualità del nostro lavoro, il progetto non va in porto. Ora, la prima reazione che tutti abbiamo è quella di dire: “Beh, questo cliente non capisce nulla”, normale. Se vogliamo migliorarci però dobbiamo fare uno sforzo e chiederci: cosa avremmo potuto fare meglio? Quali sono le cose che la prossima volta faremo diversamente? Ecco, questo è un altro spartiacque fra chi dice di volersi migliorare e chi invece lo vuole davvero.
Questo punto per me ha rappresentato davvero una svolta in tutti i sensi, perché oltre ad essere applicabile nei contesti specifici come quello portato come esempio, è applicabile praticamente a tutto quello che succede in TangoDev. Dare sempre la colpa a fattori esterni è molto facile perché non richiede da parte nostra alcuno sforzo, ma non ci da mai input per crescere e se davvero ambiamo a migliorarci dobbiamo iniziare a leggere queste situazioni in maniera diversa.
La motivazione
Chiudo con il punto più ovvio sulla carta ma che all’atto pratico non è più scontato degli altri. Da riconoscere però forse è il più semplice, perché le persone motivate si riconoscono subito, a pelle, basta vedere la loro reazione davanti a una sfida, magari anche impegnativa, ma che li avvicina al loro obiettivo. Le persone davvero motivate sono entusiaste, sono cariche perché vedono in questa sfida l’opportunità di fare un passettino verso l’obiettivo finale. Se in questa situazione la nostra reazione è diversa, per non dire opposta, evidentemente non siamo così motivati a raggiungere il nostro obiettivo. Questo punto volendo si ricollega all’assumersi le proprie responsabilità, ammettendo a noi stessi che non siamo disposti a fare quello che serve davvero per raggiungere il nostro obiettivo. Non è una cosa sbagliata, semplicemente le nostre priorità al momento, che lo ammettiamo a noi stessi o meno, sono rivolte altrove.
Un’ultima cosa sulla motivazione che sto imparando è che…è un muscolo, che può essere allenato giorno dopo giorno. Spesso la viviamo come qualcosa che scende dal cielo, ma credo che la motivazione sia il frutto del nostro modo di vedere il mondo.
Lo dico perché una delle cose che ha acceso in me la motivazione è la gratitudine: ogni mattina arrivo nel mio ufficio, e al posto di lamentarmi del lavoro che mi aspetta mi dico: “Hey, guarda cosa hai costruito, guarda cosa stai costruendo, bravo!”.
Questo pensiero banalissimo nasconde per me il seme della motivazione, perché nel momento in cui smettiamo di dare per scontato tutto quello che abbiamo, dentro di noi si accende la voglia di fare sempre di più per farlo crescere.
Questi argomenti non sono banali da affrontare, perché vanno a toccare degli aspetti in cui la sfera lavorativa e personale si toccano e si mescolano fino a confondersi.
Ammetto che li sto scrivendo più come reminder personale che per condivisione, ma spero comunque che queste righe possano spronarvi a fare qualche ragionamento in più su voi stessi ✌️.