Noi sviluppatori siamo abituati ad avere un IDE di riferimento per ogni linguaggio o SDK che andiamo ad utilizzare. 

  • Java? Eclipse
  • Android? Android Studio!
  • C++? Visual Studio!
  • PHP? PhpStorm!

Di per sé non c’è niente di male, ma vi siete mai chiesti cosa succede “Under the hood” quando premete quel piccolo bottone verde su Eclipse che “magicamente” fa partire la vostra applicazione?
Il consiglio che voglio darvi oggi è quello di provare ad utilizzare un editor di testo generico al posto dei vostri IDE specializzati. 

Perchè?

Eccovi un paio di buoni motivi:

  • Perché capire come funziona il processo di build delle vostre applicazioni, al posto che fare interamente affidamento su dei bottoni magici, vi aiuterà ad avere una conoscenza più approfondita del linguaggio di programmazione che state usando e di tutta la catena di tool annessi, il che vi tornerà sicuramente utile al prossimo inspiegabile messaggio di errore in console.
  • Perchè avere il pieno dominio del processo di build della vostra applicazione vi permetterà di creare degli script personalizzati per automatizzare completamente il vostro flusso di lavoro. Questo a sua volta ha diversi vantaggi:
    • Gli script potranno essere trasferiti facilmente in una pipeline di CI/CD e quindi utilizzati per eseguire la build della vostra applicazione in ambienti diversi dal vostro laptop.
    • Gli script potranno essere posti sotto version control e quindi, ad esempio, facilmente condivisi con un nuovo membro del team, evitando così di perdere una giornata intera smanettando tra le varie impostazioni dell’IDE in modo che siano identiche a quelle del resto del team (più o meno).

In TangoDev a questo proposito utilizziamo Vs Code, un ottimo editor leggero e personalizzabile. Definiamo gli script personalizzati di ogni progetto all’interno del file package.json in modo che poi possano essere richiamati tramite npm run *my-script*. Avere il pieno controllo ci permette di automatizzare tantissimi aspetti del flusso di lavoro per ogni progetto, riducendo il bus factor (cos’è il bus factor?) ed il rischio di errori umani.

Concludendo

Provate ad uscire dalla comfort zone del vostro IDE: sono sicuro che, dopo qualche attimo di spaesamento iniziale, ne troverete degli spunti utili per migliorare ed automatizzare il vostro lavoro quotidiano!